Linea di Contatto

ICM è accreditato da TUNAC, il quale è firmatario degli Accordi di Mutuo Riconoscimento Internazionale con IAF (International Accreditation Forum) e MLA (Multilateral Recognition Arrangements), che consentono ad ICM di certificare i clienti, i quali possono operare sul mercato globale senza essere sottoposti ad ulteriori verifiche o test nei diversi Paesi in cui offrono i loro prodotti o servizi.

Di conseguenza, l’accreditamento rilasciato da TUNAC a ICM è automaticamente riconosciuto in tutti gli altri membri firmatari degli IAF, come ad esempio Albania, Angola, Argentina, Australia, Austria, Bahrain, Bielorussia, Belgio, Botswana, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Cina, Taipei cinese, Colombia, Repubblica Democratica del Congo, Costa Rica, Repubblica Ceca, Danimarca, Ecuador, Eswatini, Etiopia, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Hong Kong, Cina, Ungheria, India, Indonesia, Irlanda, Italia, Giappone, Kenia, Kazakistan, Kuwait, Lesoto, Lituania, Lussemburgo, Repubblica del Nord Macedonia, Madacascar, Malawi, Corea, Kosovo, Malaysia, Mauritius, Messico, Moldavia, Mongolia, Marocco, Mozambico, Namibia, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Oman, Pakistan, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Qatar, Romania, Federazione Russa, Arabia Saudita, Serbia, Seychelles, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Sri Lanka, Svezia, Svizzera, Tanzania, Tailandia, Tunisia, Ucraina, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti d'America, Uruguay, Vietnam, Zambia, Zimbabwe.

A livello economico gli investimenti sono variabili in base a diversi fattori, tra i quali: dimensioni dell’organizzazione da certificare, tipologia e numero di processi gestiti, numero di persone coinvolte nell’attività. Anche i tempi possono variare da qualche settimana a diverse settimane.

Il tempo di certificazione garantito da ICM è sicuramente inferiore ai maggiori competitor per l’elevato grado di efficienza strutturale dell’Ente.

 

La domanda che un imprenditore o un manager dovrebbe però porsi è: quanto costa non disporre di un sistema di gestione per la qualità certificato?

Quelli che spesso le aziende non contabilizzano sono infatti i costi della “non qualità” cioè tutte le spese dovute alla mancanza o al malfunzionamento di un sistema di gestione per la qualità (tanto per citarne alcuni: errori di progettazione, consegna di prodotti non conformi, mancata gestione dei reclami, errori nella gestione documentale, ecc.) e quelli che possono essere indicati come costi della “non certificazione”, in primis le mancate acquisizioni di ordini e clienti.

Il certificato viene emesso, dopo le opportune verifiche documentali ed ispettive, da un organismo di certificazione accreditato come ICM.

Non sempre. In alcune aziende si riscontra l’esigenza di intervenire solo per aspetti marginali, mentre in altre realtà si rende necessario rivedere profondamente i processi.

La certificazione, se proposta correttamente da chi coordina il progetto è comunque sempre un momento di analisi, crescita e miglioramento per l’organizzazione.

Certo, i pre-Audit sono previsti per le nuove certificazioni. Contattateci pure per poterli affrontare tranquillamente